sabato 22 agosto 2015

Basta chiacchiere, palla la centro!


Ahh, aria di campionato, finalmente. Dopo più di due mesi di chiacchiere, la parola passa adesso al campo. Scopriremo così se la Juventus dopo gli addii dalla cintola in su di Pirlo, Vidal e Tevez sarà stata in grado di far ripartire, con Mandzukic, Dybala, Zaza, Khedira e il giovane Rugani, un ciclo che li porti ad eguagliare quanto fatto questa stagione (triplete sfiorato). Capiremo se gli enormi investimenti di Roma, Inter e Milan (quasi 200 milioni spesi in 3, e con svariati obblighi di pagamento già messi in conto per il prossimo anno) permetteranno di assistere finalmente ad una bagarre per lo scudetto/terzo posto. 
Vedere all'opera le debuttanti Carpi e Frosinone, ma pure l'altra neopromossa Bologna, molto ambiziosa, e le Genovesi che bene avevano impressionato lo scorso campionato (ma la Samp la prima scoppola l'ha già presa). Vedremo se Sassuolo (che ha sostituito Zaza con Defrel), Chievo ed Empoli riusciranno a ripetere i miracoli della passata stagione, con gli azzurri toscani che devono far fronte ad una vera rifondazione dopo aver salutato mister Sarri, metà difesa (Rugani, Hisaj e Sepe), Valdifiori e Tavano (che, a dirla tutta, lo scorso anno praticamente non ha inciso).
Gli occhi di molti si poseranno senza dubbio sul nuovo Napoli di Sarri, che dopo l'addio di Benitez è chiamato a dar una maggior continuità di risultati esprimendo magari il bel gioco che lo ha contraddistinto in Toscana; la Lazio a parte qualche giovane non ha cambiato molto, ma già confermare in blocco tutti gli artefici del 3° posto con le sirene di mezza Europa sugli uomini chiave (Biglia, De Vrij, Anderson in primis) non è da buttar via. Poi, se dovesse eliminare il Leverkusen nei preliminari di Champions, qualcosa si muoverà di sicuro. 
Grosso punto interrogativo invece di fianco al giglio rosso della Fiorentina. Troppe le vicende strane che hanno visto la dirigenza gigliata coinvolta quest'estate, a partire dall'addio di Montella. Neto, Salah, Milinkovic e, per non farsi mancar nulla, anche la grana Joaquin degli ultimi giorni sono solo la punta dell'iceberg, contornati da altri svincoli di non poco conto come Aquilani, Vargas e, soprattutto, Pizarro. Vedremo se Sousa riuscirà, con la sua mentalità propositiva, a scacciare le perplessità. 
A Verona, sponda Hellas, già sognano. La coppia ritrovata Toni-Pazzini promette fuoco e fiamme, ed una campagna acquisti più accorta di anno scorso ha sicuramente dato più continuità. Il Palermo dopo la cessione del gioiello Dybala ha investito sui giovani, sperando presto di potersi godere altri baby-fenomeni che rimpinguino copiosamente le casse societarie. 
L'Atalanta invece, come ogni anno, ha dovuto cedere alcuni dei suoi pezzi più pregiati, Zappacosta e Baselli, che il Torino non si è fatto sfuggire. Soprattutto il terzino è l'erede designato di Darmian, accasatosi allo United, e che ha permesso al club di Cairo di portare avanti una sontuosa campagna trasferimenti incentrata soprattutto sul made in Italy, che ha visto anche il riscatto di Benassi e l'arrivo di Belotti.
Malcontento per i bianconeri friulani. La casella acquisti di quest'anno è risicata all'osso, mentre a centrocampo è partito uno dei migliori della passata stagione, Allan, che ha portato molti soldi freschi nelle casse di Pozzo assieme ai riscatti di Pereyra (Juve) e Muriel (Samp). Sembra che l'attenzione del patron si sia spostata quest'anno al Watford neopromosso in Premier League, dove le sponsorizzazioni e gli introiti sono ben altra cosa rispetto al nostro Belpaese.

 Pare quasi che adesso sia la squadra friulana ad esser diventata la succursale , mentre oltremanica il Watford si gode tutti i benefici.

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