martedì 28 aprile 2015

Un contentino chiamato giustizia


Si sa, il ruolo di giudice sportivo è tra i più ingrati che ci sia, forse anche peggiore del mestiere da arbitro. Ma quando si vedono decisioni simili, il motivo appare molto più chiaro.
Ora, io non so di preciso come siano andati i fatti post Atalanta-Empoli, ma di una cosa sono sicuro; le squalifiche rasentano l'assurdo. Il fatto ormai è noto: il difensore empolese Tonelli ha provocato Denis, che negli spogliatoi ha deciso di sfogare la propria ira colpendolo con un pungo in faccia. Risultato, 1 giornata di squalifica al difensore, 5 all'attaccante. E mi viene da chiedermi: solo 1 e 5 giornate di stop? Eppure per un fatto simile capitato ai mondiali, perchè si, a me pare tanto simile alla vicenda Materazzi-Zidane ma in diverso ambiente, le sanzioni sono state molto più severe.
Se, come dicono (ed è tutto da verificare) Tonelli ha minacciato la famiglia di Denis reiterate volte, il turno di squalifica pare più un contentino per l'Atalanta, che invece sarà privata del bomber argentino fino a fine stagione. Ebbene, anche per El Tanque la pena è stata molto leggera, perchè il gesto è sicuramente frutto di premeditazione, visto che è andato a cercar l'avversario dentro gli spogliatoi.
Per prendere una sacrosanta squalifica di una decina di giornate, cosa deve fare uno, passargli sopra con un Range Rover? Eppure anno scorso Borja Valero è stato sospeso per 4 turni 'per aver posato la mano sulla spalla dell'arbitro'. Detta così pare che i direttori di gara siano investiti di un'aureola di sacralità, mentre i giocatori sono poco più di pedine.
Passando al derby della Mole, penso che la chiusura della curva sud dello 'Juventus Stadium' non serva a nulla, se non innervosire chi li va per godersi la partita, dovendo scontare pure lui una colpa che invece è di una manciata di idioti. Vanno, poi, sensibilizzate le società, che sempre più si disinteressano di quanto accade negli spalti. Sarebbe quindi opportuno, a mio parere, comminare punta di penalità ogni qualvolta episodi di questo genere si verificano, così magari chi di dovere prenderà provvedimenti e questi scalmanati (per usare un eufemismo) potrebbero pensarci due volte prima di bissare una simile cazzata.

lunedì 27 aprile 2015

Fiorentina formato europeo, ma in campionato non decolla


A Firenze giovedì erano tutti contenti. Il 2-0 (sofferto) con cui la Viola si è sbarazzata al 'Franchi' della Dinamo Kiev aveva sopito i turbamenti e i malumori della piazza per i recenti fischi. Anche l'esito dell'urna di Nyon era, tutto sommato, stato accolto bene per aver evitato il derby italico con il Napoli. Certo la prima scelta ricadeva sul Dnipro, ma anche il Siviglia va bene, così la concentrazione rimarrà sicuramente elevata (e non come nel 2008 contro il Ranger di Glasgow, dove una poco cinica Fiorentina fu eliminata ai rigori e perse l'opportunità di andare a Manchester a giocarsi la coppa con lo Zenith).
Ieri, puntuali come il lunedì, questi problemi sono tornati, La sfida è di quelle abbordabilissime, il Cagliari arriva a Firenze con il nuovo allenatore Festa ed un piede già in serie B. Beh, non sembrava. Gli isolani si impongono 1-3 (doppietta di Cop e rete finale di Farias, nel mezzo l'1 a 2 di Gilardino, 60° rete in viola), Franchi violato per la seconda volta nel giro di una settimana da una compagine di fondo classifica (lunedì era toccato al Verona, grazie al tap-in di Obbadi nel finale).
Tra i confini nazionali, la Fiorentina sembra un'altra squadra, soprattutto dopo il cocente 3-0 patito per mano della Juventus nel ritorno della semifinale di Coppa Italia. I 3 schiaffi (erano 4 in realtà) subiti a Napoli pochi giorni dopo ne avevano già dato un timido assaggio.
Non mi sento di dar colpe all'allenatore o ai giocatori, ma qualcosa va comunque fatto. Rispetto alla stagione scorsa, dove il distacco dal 3° posto fu di 13 punti e l'unico farò la finale (persa) della coppa nazionale, il team di Montella ha ben 6 punti in meno (49 contro 55) e rischia di perdere anche la sesta piazza. Considerando poi la brutta eliminazione in Coppa Italia dopo aver espugnato lo Juventus Stadium, la stagione si sta rivelando fallimentare, salvata soltanto dalla semifinale di Europa League (anno scorso furono fatali ancora i bianconeri negli ottavi). Se l'areoplanino non dovesse centrare almeno la finale (se non addirittura vincere), la piazza potrebbe chiedere la sua testa a dispetto della fiducia di cui continua a godere in società. Sul banco sarebbe finito il poco brillante gioco che la squadra esprime, fatto di molto possesso palla che però, tirate le somme, risulta alquanto sterile.
E mercoledì la situazione potrebbe anche peggiorare, visto che il turno settimanale porterà la Viola allo Juventus Stadium..

Fonte foto: Twitter


Inter, un mercato sospeso tra grandi ambizioni e pochi fondi. Maccio Capatonda avrebbe la soluzione

Si parla molto di mercato in casa Inter, con diversi nomi anche di un certo calibro nel proprio listino. Con quale liquidità potrebbero essere pagati questi giocatori, se non dovesse arrivare nemmeno la qualificazione all'Europa League? Basta seguire il consiglio del maestro Maccio Capatonda!

https://www.youtube.com/watch?v=J_8LXfkE6X4

lunedì 20 aprile 2015

Serie A. Stop Roma, Napoli a valanga. 0-0 nel derby della Madonnina


Archiviati gli anticipi di ieri (Samp-Cesena 0-0,  2-0 tra Juve e Lazio nel big match), oggi si è giocato quasi tutto il 31° turno.
Nel lunch-match (nome brutto, ma meglio di 'matchdell'oradipranzo') Sassuolo e Torino hanno portato in porto un 1-1 di rigore (prima Berardi, poi Quagliarella) dividendosi senza infamia e senza lode un punto a testa.
Stesso risultato a Verona tra Chievo ed Udinese, un ulteriore passettino che entrambe le compagini compiono verso la salvezza, mentre l'Empoli spreca una ghiotta occasione pareggiando 2-2 in casa con il Parma. 1-1 finisce anche Roma-Atalanta, punticino graditissimo agli orobici che tengono così a -7 il Cesena, amaro invece per i giallorossi che falliscono il controsorpasso alla Lazio.
Con una doppietta Chochev, al3° gol in 2 giornate, regala al suo Palermo il successo casalingo, 2-1 sul Genoa (ancora a segno Iago Falque, 9° segnatura in stagione), mentre il Napoli demolisce a domicilio il Cagliari di Zeman (1 punto in 5 gare per il Boemo dal suo ritorno) e si porta a -5 dalle due romane tenendo vive le speranze di zona-champions.
A reti bianche invece il derby della Madonnina,  risultato che non rilancia nessuna delle due milanesi e che, qualche strascico, lo lascerà sicuramente. Sicuramente se lo ricorderà il 18enne ivoriano Gnoukouri, che dopo i 12' di Verona è stavolta partito titolare ed ha ben figurato nel centrocampo nerazzurro. Non riesco a capire invece come un grande ex-attaccante come Inzaghi non riesca a sfruttare due punte del calibro di Pazzini e Destro (rispettivamente 17 e 19 reti nelle ultime due stagioni). E' vero che Menez al momento è imprescindibile nello scacchiere milanista, ma proprio per questo pare che la vena offensiva rossonera passi tutta dai piedi e dalle invenzioni del francese. A mio avviso, un vero peccato.
Domani toccherà alla Fiorentina chiudere la giornata ospitando il Verona dell'ex Toni. Per gli uomini di Montella questa è l'ultima chiamata per non perdere definitivamente la possibilità di raggiungere il 3° posto, anche se la testa potrebbe facilmente essere rivolta già al match di giovedì con la Dinamo Kiev.

Ah, il Carpi settimana prossima in caso di vittoria conquisterà matematicamente la Serie A con 5 giornate di anticipo..alla faccia di chi gli vuole male!

giovedì 16 aprile 2015

Il Napoli azzanna i lupi, Babacar evita la beffa alla Viola


Era con ogni probabilità l'impegno più gravoso quello toccato alla squadra di Benitez; dover giocare nella tana del Wolfsburg, già mietitore dell'Inter e secondo in Bundesliga (in casa ad inizio febbraio ha polverizzato anche il Bayern). Ma Rafa, dopo il pesante 3-0 inflitto domenica alla Fiorentina, ha preparato benissimo anche questo match e dopo 16' i suoi sono già avanti grazie ad Higuain (ad onor del vero la rete è doppiamente viziata da un fuorigioco ed un tocco di braccio, ma tant'è). Passano pochi minuti e lo stesso Higuain calibra un pallone perfetto per Hamsik che chiede solo di essere spinto in rete e lo slovacco non delude le aspettative. Il Wolfsburg ci prova e riesce in più occasioni a spaventare Andujar, ma al 64' è costretta a capitolare nuovamente per mano di Hamsik, tracollando definitivamente al 77' quando il neoentrato Gabbiadini cala il poker. A poco serve l'1-4 firmato da Bendtner, al 95% il Napoli ha la semifinale in tasca.

Soffre invece la Fiorentina a Kiev, ma solo sul piano del risultato. Dopo aver visto fallire numerose occasioni (ed un rigore nettissimo non ravivsato dall'insufficiente Marciniak), la Dinamo kiev passa al primo affondo con la rete di Lens (decisiva la deviazione di un difensore viola, che spiazza Neto). Il canovaccio non cambia, la Viola continua a tessere le sue trame ma poi, negli ultimi 20 metri, non riesce proprio a far male ai padroni di casa. A metà ripresa ci si mette anche la sfortuna, con Borja Valero che di testa coglie il palo alla destra di Shovkovskiy (il portiere comunque era ben appostato). Quando ormai sembrava che Montella e i suoi dovessero tornare a Firenze con una sconfitta, ecco la splendida rete di Babacar (subentrato a Gomez) in acrobazia che permette ai suoi di partire leggermente avvantaggiati settimana prossima al Franchi.

Le altre partite:
Brugge-Dnipro   0-0
Siviglia-Zenit   2-1 (29' Ryazantsev, 73' Bacca, 88' Suarez)

mercoledì 15 aprile 2015

Suarez azzanna il PSG. Quaresma schianta il Bayern


Due partite stesso risultato, sebbene a specchio. I fari erano tutti puntati, a ragione, al 'Parco dei Principi' dove era di scena PSG-Barcelona. Una partite piacevolissima dominata per larga parte dai catalani, che tornano al Camp Nou con un 3-1 in saccoccia. Merito di Neymar, che al 18' aveva già sbloccato la partita, e soprattutto di Suarez, a segno con una doppietta pregevolissima (67' e 79') azzannando metaforicamente i parigini, capaci di segnare la rete della bandiera con Van Der Wiel (sul cui tiro è decisiva la deviazione di Mathieu, e quindi forse è più giusto parlare di autorete) e lasciarsi un lumicino di speranza per il ritorno. I francesi, per la verità, non sono stati molto fortunati; oltre alle defezioni per squalifica di Ibrahimovic, Verratti e Motta, a cui si è aggiunto il forfait dopo una ventina di minuti del capitano Thiago Silva e un infortunio alla spalla per Sirigu (che comunque non gli ha precluso il prosiego del match), gli uomini di Blanc non hanno dimostrato la giusta cattiveria sotto porta quando il Barça gli ha concesso spazi. Martedì prossimo in terra spagnola servirà un impresa doppia rispetto a quello di Stamford.
Altro 3-1, ma per i padroni di casa, nell'altro match tra Porto e Bayern. I portoghesi si impongono (un pò a sopresa) contro la corazzata tedesca grazie soprattutto alla doppietta-lampo di Quaresma (4' di rigore e 10' di trivela) e ai clamorosi errori difensivi dei bavaresi che nel secondo tempo hanno spalancato la porta anche a Jackson Martinez (65'), mentre per la truppa di Guardiola la rete porta la firma di Alcantara al 28' (prima rete in Champions). Come per il PSG ci sono alcune attenuanti, in primis le defezioni di Robben r Ribery, ma fatto sta che il successo del Porto (con 2 gol di scarto!) era tutto men che pronosticabile. L'impressione è che al ritorno la musica sarà ben diversa, ma i portoghesi non andranno di certo all'Allianz a far le belle statuine.

Lega Pro, penalizzazioni salatissime


Non solo spezzatino di partite. La Lega Pro sembra ormai aver rateizzato qualunque cosa, anche le penalizzazioni.
Giusto ieri erano stati comminati 4 punti al Monza, nel girone A, trascinandola irrimediabilmente sempre più nella zona play-out (adesso la penalità totale è di 6 punti). Oggi sono arrivate altre sanzioni, molti più pesanti.
Sempre nel girone A, la capolista Novara si vede decurtati 8 punti (più inibizione del presidente De Salvo per 15 mesi ed ammenda di 10 mila euro), passando così in un lampo al quarto posto in classifica a quota 59 (prima erano 67). Inutile dire che la società piemontese farà ricorso, visto che in udienza si parlava si di penalità, ma di soli (si fa per dire) 3 punti.
Ancora peggio è andata alla Reggina nel girone C. La società calabrese, fanalino di coda con 22 punti e già precedentemente punita con un -4, si è vista salassare ulteriori 12 punti, che la porterebbero cosi a quota 10 ed alla matematica retrocessione tra i dilettanti (-15 dall'Aversa Normanna a 4 turni dal termine). Anche in questo caso si attendono le contromosse della società, anche se l'impressione generale è che la Serie D non verrà comunque evitata.

martedì 14 aprile 2015

Juve, vittoria regale


I primi 90' della doppia sfida valida per i quarti di finale di Champions contro il club monegasco sono passti, e la Juve si presenterà nel Principato forte dell'1-0 ottenuto allo 'Stadium' (rigore di Vidal al 57'), frutto soprattutto di un'incontro giocato con grande intensità.

Ma la gara, considerata la più abbordabile alla vigilia, è stata tutt'altro che agevole. Il Monaco si presentava  a Torino si come peggior attacco tra le otto compagini superstiti (solo 7 reti messe a referto, di cui 4 nel minigirone), ma anche come miglior difesa con solo 4 reti concesse (3 delle quali nell'ottavo con l'Arsenal).

Proprio alla luce di queste statistiche, e considerando che questa stagione il Monaco da il meglio di se in trasferta, il risicato vantaggio può andare benissimo ai bianconeri perchè costringe il team di Jardim a fare la partita, non proprio la specialità della casa, più avvezza a giocar di rimessa con il tridente, mix di tecnica e velocità, Carrasco-Dirar-Martial (o Berbatov).

Che poi il fallo su Morata sia stato commesso appena dentro o fuori dall'area, rimarrà tema di discussione (e perchè no, di punzecchiamento) fino a mercoledì prossimo quando si tornerà in campo; la Juve il vantaggio, dopo alcuni patemi iniziali (vedi tiro di Carrasco al 10'), lo aveva comunque meritato, e solo un difetto di mira dello stesso Morata e di Tevez avevano permesso ai monegaschi di mantenere lo 0-0.

Sarebbe bello dopo 5 stagioni rivedere un italiana tra le prime quattro d'Europa (ultima è stata l'Inter di Mourinho nella stagione 2009-2010) qualunque sia la nostra fede calcistica, se non altro per riscattare in minima parte l'orgoglio nazionale troppo spesso sbeffeggiato dalle altre federazioni negli ultimi anni (e per non subire altri sorpassi nel Coefficiente Uefa). Ma mi rendo conto che per molti tifosi anche il solo pensare "Forza Juve, passa il turno" equivarrebbe a bere una boccetta di cianuro e verrebbe vissuto come un tradimento ai propri colori.

E a proposito di colori nazionali, giovedì toccherà a Fiorentina e Napoli. Non sarebbe male riuscire a piazzarne almeno una (meglio tutte e due!) nelle semifinali dell'Europa League.

Fonte foto: Daily Telegraph

domenica 5 aprile 2015

Carpi, la favola è appena agli inizi!


Mercoledì sera il Carpi capolista ha battuto 3-0 la seconda della classe, il Bologna. La prestazione degli uomini di Castori è stata superlativa, non ci sono dubbi. I punti di vantaggio sull'immediata inseguitrice sono adesso ben 12, 15 sul Vicenza terzo in classifica. Bottino immenso, se si pensa che alla fine del campionato mancano 8 partite, per un totale di 24 punti disponibili. La Serie A è adesso questione solo di matematica. Un obiettivo che ad inizio stagione non era nemmeno lontanamente immaginabile, con gli emiliani partiti per conquistarsi una comoda salvezza e poco più, ma reso sempre più appetitoso e concreto con il passar delle giornate a guardare le altre dall'alto del primo posto.
Un organico senza nomi altisonanti per la categoria fatto salvo forse per il portiere, Gabriel (in prestito dal Milan) e Mbakogu, ma che ha fatto dell'organizzazione e dell'affiatamento il proprio punto di forza. Basti pensare a come la squadra è riuscita a risollevarsi dopo l'infortunio del bomber nigeriano e i quattro 0-0 consecutivi inanellati, ottenendo successi importantissimi contro Avellino, Vicenza e, da ultimo, con i Felsinei.
E pensare che c'è chi, ritenendola una squadra dallo scarso seguito e dall'ancor minore appeal, si augurava di non ritrovarsela in massima serie (ogni riferimento a Lotito è puramente voluto!). Io penso che invece queste società di provincia facciano bene al calcio e, soprattutto, al movimento calcistico italiano. Negli ultimi anni sono proprio queste piazze, dove la pressione è minore e l'atmosfera più tranquilla, che i giovani talenti italiani riescono maggiormente a sbocciare, costringendo sempre più l'allenatore della Nazionale a puntare su di loro, come dimostrato dalle recenti convocazioni di Zaza, Valdifiori, Rugani (solo per far due nomi).
Non ci resta che concludere con un bel 'CARPI, BENVENUTO IN SERIE A' (non è una gufata, sia chiaro!).

mercoledì 1 aprile 2015

Harry-Kane, l'uragano inglese


Parafrasando una celeberrima canzone di Bob Dylan, “This is the story of the Harry Kane”. L'assonanza con il soprannome del pugile Rubin Carter, Hurricane, è ormai diventata uno slogan tra i tifosi del Tottenham e pare calzare a pennello al 21enne attaccante inglese Henry Kane, spesso devastante in campo come un vero uragano.
Dopo un inizio di stagione quasi in sordina, l'esplosione. Ad oggi Kane è in piena corsa, dall'alto dei suoi 19 gol, per il titolo di capocannoniere della Premier (primo assieme a Diego Costa del Chelsea). Un attaccante completo, forte di testa (è alto 188 cm) e con una buona facilità di corsa su cui non solo gli Spurs, ma l'Inghilterra intera ripone le proprie speranze per un titolo europeo, più volte paragonato anche al mitico Alan Shearer
. La scorsa settimana, al debutto con nazionale maggiore, ci ha messo solo 79 secondi a mettere il suo sigillo. Certo l'avversario, la Lituania, non è certo irresistibile ed il risultato era già ampiamente acquisito (3-0 prima del suo ingresso in campo). Ieri nel più probante test contro la retroguardia italiana Kane non è riuscito (fortunatamente) a mettere la propria firma, ma ha portato comunque qualche grattacapo a Chiellini e compagni.
Questa sfilza di convincenti prestazioni hanno spinto i più a chiedersi del perché Pochettino non lo abbia schierato titolare nel doppio confronto dei sedicesimi di Europa League contro la Fiorentina; Kane era il giocatore più temuto dall'intero popolo viola, ma il mister degli Spurs non gli ha concesso che qualche scampolo (una cinquantina di minuti in due gare) ed alla fine ha pagato caro l'azzardo venendo eliminato.
C'è da scommetterci che la prossima stagione l'errore non verrà ripetuto, e con ogni probabilità gli Spurs porranno questo ragazzo proveniente dalle giovanili al centro del proprio progetto tattico.

Foto: Daily Star