Mercoledì sera il Carpi capolista ha
battuto 3-0 la seconda della classe, il Bologna. La prestazione degli
uomini di Castori è stata superlativa, non ci sono dubbi. I punti di
vantaggio sull'immediata inseguitrice sono adesso ben 12, 15 sul
Vicenza terzo in classifica. Bottino immenso, se si pensa che alla
fine del campionato mancano 8 partite, per un totale di 24 punti
disponibili. La Serie A è adesso questione solo di matematica. Un
obiettivo che ad inizio stagione non era nemmeno lontanamente
immaginabile, con gli emiliani partiti per conquistarsi una comoda
salvezza e poco più, ma reso sempre più appetitoso e concreto con
il passar delle giornate a guardare le altre dall'alto del primo
posto.
Un organico senza nomi altisonanti per
la categoria fatto salvo forse per il portiere, Gabriel (in prestito
dal Milan) e Mbakogu, ma che ha fatto dell'organizzazione e
dell'affiatamento il proprio punto di forza. Basti pensare a come la
squadra è riuscita a risollevarsi dopo l'infortunio del bomber
nigeriano e i quattro 0-0 consecutivi inanellati, ottenendo successi
importantissimi contro Avellino, Vicenza e, da ultimo, con i
Felsinei.
E pensare che c'è chi, ritenendola una
squadra dallo scarso seguito e dall'ancor minore appeal, si augurava
di non ritrovarsela in massima serie (ogni riferimento a Lotito è
puramente voluto!). Io penso che invece queste società di provincia
facciano bene al calcio e, soprattutto, al movimento calcistico
italiano. Negli ultimi anni sono proprio queste piazze, dove la
pressione è minore e l'atmosfera più tranquilla, che i giovani
talenti italiani riescono maggiormente a sbocciare, costringendo
sempre più l'allenatore della Nazionale a puntare su di loro, come
dimostrato dalle recenti convocazioni di Zaza, Valdifiori, Rugani
(solo per far due nomi).
Non ci resta che concludere con un bel
'CARPI, BENVENUTO IN SERIE A' (non è una gufata, sia chiaro!).
Nessun commento:
Posta un commento