domenica 5 luglio 2015
Finalmente Cile! La Roja alza la Copa America dopo 99 anni
Giusto ieri è terminata in Cile la Copa America, della quale non ho mai commentato le partite o altro perchè, a causa degli orari, non sono mai riuscito a vedermi una partita fino in fondo. Ora che il torneo è finito, però, una piccola considerazione la posso fare.
Partiamo con la celebrazione dei vincenti, il Cile, che dopo 105 anni di storia (debutto con l'Argentina a data 27 maggio 1910) e 36 partecipazioni alla competizione conquista il suo primo successo internazionale a spese proprio della Seleccion, frutto di un percorso quasi netto fatto di 5 vittorie ed un pareggio (3-3 col Messico nel girone).
Non voglio stare ad analizzare gli episodi più o meno dubbi che ci sono stati (tipo la tastata di Jara a Cavani, che è valsa al Matador pure il cartellino rosso), quanto la qualità e la compattezza di una squadra che in sei incontri ha messo a referto 13 reti (4 Vargas, 3 Vidal, 2 Aranguiz, 1 Sanchez, Isla e Medel ed un autorete) incassandone soltanto 4, dominando il proprio girone (con Messico, Ecuador e Bolivia) e mandando a casa poi l'Uruguay nei quarti e il Perù in semifinale prima dell'apoteosi di ieri sera.
Non si era comportata affatto male nemmeno l'Argentina, che arrivava all'incontro caricata a mille dal roboante 6-1 inflitto in semifinale al Paraguay e invece ha dovuto masticare nuovamente amaro dopo il 2° posto dei mondiali brasiliani (e sai che goduria vincere i mondiali in casa dei rivali più acerrimi), facendo quasi pensare ad una sorta di maledizione su Messi e compagni (ma soprattutto su Messi).
Purtroppo i cileni potranno fregiarsi del titolo soltanto per un anno, perchè l'estate prossima negli Stati Uniti si disputerà un'edizione speciale della Copa per celebrarne il centenario, ma per quello c'è ancora tempo.
Un plauso va fatto anche al Perù, che con Guerrero sugli scudi riesce a bissare il terzo posto di 4 anni fa battendo nella finalina il Paraguay (che in due edizioni ha ottenuto 1 sola vittoria a fronte di 3 sconfitte e ben 8 pareggi), mentre il Brasile si è dimostrato compagine troppo fragile e legata alla verve di Neymar subendo al seconda eliminazione consecutiva ai rigori per mano proprio del Paraguay.
Per vedere il seguito dovremo aspettare solo un altro anno.
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