C’era una volta in cui Mourinho e Special One erano due
parole che andavano sovente (e a ragione) a braccetto. C’era. Perché oggi l’allenatore
del Chelsea, di special, sembra avere poco se non la quantità di sconfitte che
rimedia. Tanto che Abramovich starebbe meditando su di un eventuale (multimilionario)
esonero in caso di capitombolo interno domani, all’ora di pranzo, contro il
nuovo Liverpool targato Klopp.
Come si è arrivati a questa situazione che sembra quasi
fantascientifica? E’ presto detto.
L’annata di Mou non era iniziata nel migliore dei modi,
perdendo subito il primo trofeo stagionale (la Community Shield) contro l’Arsenal
del rivale Wenger. Va beh ci può stare il due di agosto di non essere ancora al
top della forma e uscire sconfitti da una squadra comunque sempre ai vertici
oltremanica.
Il problema vero è stato, ed è tuttora, il prosieguo.
In campionato i Blues dopo dieci gare occupano un gramo 15°
posto (11 punti), frutto di sole tre vittorie, due pareggi e ben cinque
sconfitte (due di queste arrivate a Stamford Bridge); il quarto posto, diviso
tra West Ham e Manchester United, dista ben nove punti, in vetta City ed
Arsenal hanno addirittura il doppio dei punti.
La situazione non è rosea nemmeno in Champions; dopo le
quattro reti rifilate al Maccabi nel primo turno, sono arrivate la sconfitta
con il Porto (2-1 al do Dragao) e lo 0-0 in Ucraina con la Dinamo, che per
adesso valgono soltanto il 3° posto nel girone e obbligano Hazard e compagni a
battere, mercoledì prossimo, la squadra di Rebrov. Qui, almeno, il trend è
rimediabile.
Mentre non sarà (già) più possibile bissare il successo
dello scorso anno nella Capital One. Martedì scorso, negli ottavi di finale, lo
Stoke City ha avuto la meglio dagli undici metri (errore decisivo del sopracitato
Hazard) dopo aver disputato i 30’ di extra-time con l’uomo in meno.
Verrebbe quasi da
cambiare epiteto a Mou, passando da Special One a Disaster One..
Fonte foto: Umaxit.com
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